MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA ITINERANTE
PER I CONCERTI GAUDETE! 2014
A cura di Diego Pasqualin
Gli approfondimenti tematici della precedente edizione del festival Gaudete! ci hanno sospinto nella ricerca dell’invisibile bellezza che può salvare il mondo, fonte inesauribile di linfa vitale per la nostra esistenza. Là dove si coglie la bellezza irrompe la manifestazione del Sacro. La sete che ci pervade nella ricerca del Sacro in risposta al Mistero della vita è riconducibile alla percorrenza dell’Axis Mundi, l’Asse del Mondo, il tema che accompagnerà la Settima edizione del festival Gaudete!: l’Albero Cosmico, l’asse che passando attraverso il centro del mondo unifica la struttura portante che sorregge la creazione, i piani cosmici del Cielo, della Terra e degli inferi. Il culto dell’Albero è il rinnovamento stagionale: l’Albero muore in autunno e in esso si ritira tutta l’energia vitale, riposa nell’inverno e nella rinascita primaverile la vita si espande nuovamente ricreando tutta la natura. Uomo e Albero sono indissolubilmente legati, condividono lo stesso destino di morte e rinascita; per l’uomo si tratta di una vera e propria “discesa negli inferi” del proprio inconscio al fine di ritrovare l’energia vitale e “ritornare alla luce” rigenerati: elaborazione alchemica, liberazione dal peso della materia verso la leggerezza dello spirito. “Fascinosum” e “tremendum”, il sacro si manifesta in ogni cosa che per qualche ragione - potenza, temibilità, bellezza - si distingue dal resto, ponendosi in opposizione col profano, cioè col contesto in cui è inserita... Mircea Eliade nel saggio “il sacro e il profano” si chiede se e dove sia rintracciabile il sentimento del sacro nella società moderna e post-moderna, ossia nell’ambito di un contesto di diffuso ateismo. L’uomo davvero “areligioso” per Mircea Eliade è colui che rifiuta la trascendenza, rinuncia a qualunque valore assoluto che si traduce in attesa nella ricerca del senso della vita. Mito, rito e simbolo sono stati “dimenticati” dalla coscienza moderna? Li possiamo recuperare dall’inconscio o necessitano di essere sostituiti? La musica che germina nell’humus della percorrenza ciclica dell’Axis mundi è portatrice delle molteplici combinazioni universali che ci ricollegano al Sacro, celando in essa il senso del simbolo col significato originale di pontifex, unificatore degli opposti, il particolare e l’universale; la musica ci restituisce la dimensione sacra dello spirito che ha sempre alimentato l’essenza dell’arte umana.
Il Direttore Artistico
Mara Colombo
A X I S M U N D I
"Una creazione implica sovrabbondanza di realtà,
ovvero irruzione del sacro nel mondo"
Mircea Eliade
Tanto verso l'alto, quanto verso il basso. Un asse verticale attraversa e permette un dialogo fra i tre livelli cosmici; ci permette di scendere negli inferi, nell'oscurità, di sostare in quello strano strato intermedio definito Terra per poi spingerci con moto ascensionale verso il cielo. Nelle varie culture l'AxisMundi ha assunto svariate forme, si è adattato e trasformato mantenendo intatta la sua mistica funzione e il sacro ha dunque la possibilità di irrompere nel mondo profano e rendersi visibile.
Come ogni anno il festival GAUDETE propone una tematica, una traccia per una ricerca che, sfruttando il magico connubio tra musica antica e arte contemporanea, permetta allo spettatore di soffermarsi a meditare e percorrere quel tortuoso cammino introspettivo definito vita. Per questa settima edizione sarà la "Colonna universale" a guidarci, o meglio, attrarci, verso il centro del mondo.
Ogni evento, ogni concerto, ogni opera non può che essere interpretata come una ierofania dove non è solo il Sacro a mostrarsi, ma la sacralità stessa attraverso il quale si mostra: la Cultura; un asse interculturale e interdisciplinare che il festival GAUDETE ha da sempre promosso affinché possano dialogare, dal basso verso l'alto, e viceversa, gli oscuri interstizi del cuore, i labirintici corridoi della psiche e le cultuali rivelazioni all'anima di ogni singolo individuo. Tanto verso l'alto, quanto verso il basso.
Bisognerà scendere per capire quanto elevata e luminosa è la vetta della montagna e, allo stesso tempo, risalire per comprendere quanto possano essere oscure e profonde le caverne che ne attraversano le fondamenta.
Ogni estremità è parte integrante della colonna che, come il lento scorrere della sabbia all'interno di una clessidra, confluisce a seconda del verso di transito, un movimento dallo stesso allo stesso, ma mai Stesso. Così la ritualità riacquisterà valore, i simboli torneranno, forse, a parlarci attraverso il loro linguaggio ambivalente che interpreta, ma non svela e il mondo, o meglio la Terra, ci apparirà, si spera, meno straniera.
Diego Pasqualin
15 giugno
Valter Luca Signorile
21 giugno
Giò Gagliano
5 LUGLIO
Andrea Chidichimo
26 settembre
Andrea Zani
18 ottobre
Diego Pasqualin
5 dicembre
Pietro Cavenaghi